Associazione Calcio Monza S.p.A.

LE IMMEDIATE RINASCITE DEL MONZA: IL 1981-82


di Fiorenzo Dosso


Tornare in Serie C dopo avere per anni sfiorato la Serie A era stato uno choc. 

Come sempre parlo di me sapendo, però, di essere stato in buona e numerosa compagnia.

La mortificante retrocessione del 1980-81 aveva rappresentato la brusca fine di un sogno, il definitivo crollo di una illusione. La chiusura di una delle pagine più emozionanti della mia vita.

Il mondo e il calcio stavano inesorabilmente cambiando verso la nuova era. 

Chissà se avrebbe potuto esserci ancora un po’ di spazio per la poesia? 

La mia estate del 1981 fu decisamente travagliata: da una parte le ansie perché a settembre sarebbe cominciato il temutissimo anno della maturità, dall’altra le preoccupazioni perché gli addetti ai lavori dell’epoca erano tutt’altro che ottimisti sul futuro del ‘mio’ piccolo-grande Monza.

Un altro che trascorse quei mesi estivi molto difficili si chiamava Valentino Giambelli. 

Il geometra di Omate aveva inaugurato la propria presidenza con la brutta retrocessione, e la sua grande voglia di immediato riscatto mal si conciliava con una categoria, la Serie C, sconosciuta ormai da anni alla società.

Giambelli e il vicepresidente Brugola ebbero la doppia intuizione di puntare (non solo per motivi di bilancio) sui giovani e di affidarsi alla coppia operativa con il biancorosso nel cuore: Adriano Galliani e Ariedo Braida. La scelta dell’allenatore era già stata fatta qualche mese prima, in primavera. Quando il disastro delle gestioni Carpanesi prima e Giorgis poi aveva ormai spalancato le porte dell’inferno, il Monza decise di anticipare i tempi promuovendo il giovane tecnico della Primavera (e amatissimo ex libero del Borussia di Brianza) Franco Fontana. Per tutti ‘Jimmy’.  

Il mercato di una retrocessa è sempre difficile ma Galliani e Braida si muovono alla grande sia alla voce ‘uscite’ che a quella ‘nuovi’. A meritarsi la conferma dopo la sciagurata stagione precedente sono solo in 5: i giovani Saini e Colombo, l’esperto difensore Motta, gli ultimi due pilastri degli anni d’oro Ronco e Blangero. Peraltro ancora nel fiore delle rispettive carriere. 

Grazie al fiuto, alla competenza e alla abilità della premiata ditta AG&AB, vestono il biancorosso ragazzi che scriveranno una delle pagine più belle della nostra storia. I nomi sono tutti nello specchietto riassuntivo qui sotto. Alcuni sono diventati, lo dico con emozione e orgoglio, miei amici. 

Mi permetto solo una citazione per Franco Fasoli, il capitano, volato via troppo presto. Ci manca. Testa alta, capelli al vento, fascia al braccio, falcata potente: chi abbiamo tanto amato vivrà per sempre nel nostro cuore.

Il campionato si annuncia difficilissimo: le promozioni sono di fatto due. Ma la presenza dell’Atalanta (per la prima - e unica - volta nella sua storia in Serie C) infiamma la lotta per l’altro posto realmente disponibile. Nei pronostici della vigilia, Dea prima per abissale distacco, il Monza viene inserito come possibile ‘outsider’ - insieme a Modena e Triestina - alle spalle delle favorite Padova e Lanerossi Vicenza.

 In ritiro Jimmy plasma una squadra con difesa affidabile, esterni di gamba, centrocampo solido e attacco micidiale. Le prime amichevoli e la Coppa Italia confermano l’esplosività del tandem offensivo Pradella-Galluzzo e l’incontenibile verve di Marco Bolis.

Alla quarta giornata un grave infortunio chiude - in maledetto anticipo - la stagione di Navazzotti, portiere titolare. L’imminente sessione autunnale del mercato offrirebbe alla società la possibilità di sondare alcune piste intriganti, ma Fontana non ha il minimo dubbio e affida la maglia numero uno al portiere di riserva: il monzese Massimo Meani.

I biancorossi vanno in gol con grande facilità. Al Sada rifilano un poker al Padova, tre pappine a Empoli, Sant’Angelo Lodigiano, Trento e Sanremese e due al Piacenza e al Forlì. Capitolo a parte per quello straordinario manifesto programmatico del 6-1 al Parma. C’ero. Non lo scorderò mai. Quando le cose si fanno, invece, più complicate e le difese avversarie reggono in tutti i modi (leciti o no), ci pensa il nostro totem Pradellone: 1-0 al Mantova, alla Rhodense e, nel girone di ritorno al Castellani di Empoli. 3 gol = 6 punti. Perché il vero centravanti è quello che sblocca gli 0-0 difficili, mica quello che in contropiede arrotonda il bottino...

In trasferta i bagaj perdono malamente, e sempre di misura, quattro gare (Forlì, Treviso, Sant’Angelo Lodigiano e Trento) ma firmano 7 colpacci e consegnano alla nostra storia le spettacolari e indimenticabili imprese di Vicenza (2-4) e Mantova (1-4). Autentiche lezioni di calcio. In cattedra soprattutto il professor Giuseppe Galluzzo, in arte Beppe: doppietta al Menti, tripletta al Martelli. Implacabile, immarcabile, nemmeno raccontabile. Da sottolineare, eccome, invece che il ragazzo di Siderno ne farà 19 e si fregerà del titolo di capocannoniere assoluto della Serie C 1981-82 (allora divisa in 2 gironi). Indimenticabile.

Quando la strada per il ritorno in B - naturalmente dietro all’Atalanta - sembra ormai in discesa, tre pareggi (a Rho, a Parma e al Sada con la pericolante Alessandria) fanno venire ai biancorossi il famoso braccino del tennista. Vicenza e, soprattutto, Modena si fanno sotto. A 180’ dal termine la classifica recita: Atalanta 47, Monza 45, Modena 44, Vicenza 42 (la vittoria vale 2 punti). Jimmy e i suoi ragazzi sono attesi da due compagini (Triestina fuori, Fano in casa) senza nessun assillo di classifica ma è la paura di farsi divorare dall’ansia a salire sul pullman verso il Friuli. 

Pioggerella e afa, strano clima al Grezar. Meno di un quarto d’ora: angolo di Peroncini, testa di Galluzzo, strana parabola arcuata che si infila sotto la traversa. Sembra fatta. Meno di 5’, però, e l’afa diventa... gelo: una fucilata del terzino alabardato Costantini non lascia scampo a Meani. 

I bagaj reagiscono subito. Buon segno. Smette di piovere. Altro bel segnale. A inizio ripresa il gol che vale una stagione. Pradella guadagna una punizione e noi confidiamo in una delle ormai famose ‘bombe del Pero’ (già 4 in campionato); il mancino del numero 6 disegna, invece, una traiettoria tagliata e carica di effetto che manda in completa confusione il portiere. Che, soprattutto, rimanda il Monza in Serie B. Perché arriva la notizia della sconfitta del Modena in quel di Sanremo.

1981-82: quando ripresero vita sogni che sembravano sepolti. Sogni biancorossi.   


IL MONZA 1981-82

PRESIDENTE: Valentino Giambelli

ALLENATORE: Franco Fontana

VICE ALLENATORE: Mario Perego

PORTIERI: Massimo Meani (30), Francesco Navazzotti (4)

DIFENSORI: Saverio Albi (9), Luciano Castioni (34), Franco Fasoli (34), Gianfranco Motta (26), Roberto Fontanini (16), Ernesto Peroncini (31)

CENTROCAMPISTI: Walter Biffi (17), Ezio Blangero (10), Angelo Colombo (32), Maurizio Ronco (28), Fulvio Saini (34), Fabio Biasin (25)

ATTACCANTI: Marco Bolis (33), Giuseppe Galluzzo (31), Loris Pradella (33), Giuliano Perico (4)

* Tra parentesi le presenze in campionato

MARCATORI SOCIALI: Giuseppe Galluzzo 19, Loris Pradella 13, Marco Bolis 5, Ernesto Peroncini 5, Maurizio Ronco 3, Angelo Colombo 2, Fulvio Saini 1, Ezio Blangero 1, Fabio Biasin 1, Walter Biffi 1


LA FORMAZIONE INDIMENTICABILE. Trieste, 23 maggio 1982.

La vittoria che ufficializza la promozione: Triestina-Monza 1-2 (1-1) 

MARCATORI: Galluzzo (M) al 14’ pt – Costantini (T) al 19’ pt – Peroncini (M) al 1’ st

MONZA: Meani, Albi, Castioni, Fontanini, Fasoli, Peroncini, Bolis (40’ st Biffi), Saini, Pradella, Ronco, Galluzzo (32’ st Perico). A disposizione: Navazzotti, Motta, Biasin. Allenatore: Fontana.