Associazione Calcio Monza S.p.A.

IL SOGNO DI UN BAMBINO, IL RISCATTO DELL’UOMO: FABRIZIO MAIELLO


A volte è necessario toccare il fondo per potersi rialzare e riprendere in mano la propria vita, un dono da preservare, custodire e condividere con chi ci circonda.

Il quarto incontro del progetto “I calciatori biancorossi della sostenibilità” ha emozionato e portato a riflettere i ragazzi dell’Under 17 e Under 18, che presso l’U-Power Stadium hanno potuto assistere alla testimonianza di Fabrizio Maiello


Un ritorno a Monza, la storia di un ragazzo, di un uomo, l’esempio di come a volte bastano semplici episodi per cambiare il corso del proprio cammino: dal più grande sogno a un incubo, dal paradiso all’inferno, per poi cambiare rotta e trovare la via che conduce dal buio alla luce.

La vita di Maiello ruota intorno al calcio, la sua passione incondizionata per il pallone, un sentimento travolgente che ha segnato il suo percorso e il legame con i colori biancorossi. 

Il suo cammino ha inizio nel Settore Giovanile del Milan, per poi essere ceduto a titolo temporaneo al Monza alla fine degli anni settanta. Il suo talento calcistico e le sue gesta lasciavano a bocca aperta chiunque lo vedesse giocare, una vera e propria promessa. Un tackle subito durante un’amichevole in un pomeriggio d’autunno del 1979 è stato letale per Maiello, passando in poco tempo dall’amore all’odio.

La rottura dei legamenti crociati e collaterali, la sua carriera ormai compromessa e il rifiuto di sottoporsi a un intervento al ginocchio. Il sogno infranto e le sue fragilità lo portarono ad avvicinarsi a quell’ambiente tanto temuto, che sino ad allora lo sport era riuscito a tenere lontano. 

Ha inizio un nuovo capitolo di vita per Maiello, non più sul campo da gioco ma nel mondo criminale. Una carriera differente da quella che sognava quel bambino che si addormentava con il pallone tra le braccia, passata tra le carceri e gli ospedali psichiatrici giudiziari. La sua storia rappresenta però il riscatto dell’uomo, che nonostante gli errori commessi decide di dedicarsi agli altri facendo del bene, così come fatto con Giovanni durante il suo percorso di detenzione, un uomo dalle gravi condizioni di salute di cui Maiello decide di prendersi cura, riscoprendo se stesso.

In questa fase della sua vita trova l’amore e torna ad accarezzare il pallone, perché il suo legame con il calcio non si è mai definitivamente spezzato, ma l’ha portato a ritrovare la pace. Oggi Fabrizio Maiello è testimonial in tutta Italia e lotta in prima persona per il contrasto alla violenza di genere e al bullismo, continuando a scrivere record nella vita palleggiando e senza mai far cadere la sfera.

Durante l’incontro, è prevalso il silenzio da parte dei ragazzi, che hanno ascoltato con attenzione la testimonianza di Maiello. I suoi occhi e il suo tono di voce raccontavano la sua storia, esprimevano le sue emozioni e, soprattutto, trasmettevano insegnamenti.

È giusto che tutti sogniate di diventare un giorno dei calciatori professionisti, ma è altrettanto importante che ascoltiate chi vi circonda, perché bisogna essere pronti anche alle cadute che la vita riserva a ciascuno di noi, consapevoli che non tutto va sempre come vorremmo e che gli ostacoli vanno affrontati nel miglior modo possibile. Auguro a tutti voi di diventare dei campioni nella vita, non solo in campo”. Queste le parole di Fabrizio Maiello, che con gli occhi lucidi, dopo aver ricevuto una maglia biancorossa, ha concluso un pomeriggio ricco di emozioni.

Monza, la città che l’ha visto spiccare il volo, improvvisamente cadere e che ritrova un uomo migliore!

Lo sport è in grado di salvare l’individuo: favorisce il benessere mentale e fisico, le relazioni, crea profondi legami, educa e rafforza l’essere, respinge la negatività e mantiene a distanza i giovani da contesti tossici e nocivi. Fabrizio ne è la testimonianza.