Associazione Calcio Monza S.p.A.

I SEI ANNI CHE HANNO CAMBIATO LA NOSTRA STORIA


di Fiorenzo Dosso


L’ho detto e l’ho scritto più volte. Lo dirò e lo scriverò ancora: le emozioni che ruotano intorno al Monza nascono quando ero bambino e consentono all’uomo che sono di mantenere pura e intatta una dimensione parallela di ragazzino degli anni '70.

Quando il Sada era lo scrigno dei sogni e della passione. Sogni cullati e infranti.

Passione che, nutrendosi dei momenti alti per sopravvivere in quelli bassi, è diventata profondo sentimento. E anche appassionato lavoro per un lungo tratto della mia vita.

Biancorossi di casa in Serie B e protagonisti assoluti in Serie C. Poi i disastri di inizio millennio, una straziante agonia, qualche timida illusione, l’onta della C2, il secondo fallimento, l’umiliazione della D, una serenità ritrovata: questo, in estrema sintesi, il ‘mio’ Monza per circa 35 anni.

Fino a inizio settembre 2018.

Quando comincia a circolare una voce clamorosa, a fare capolino una prospettiva fantasticamente allettante. Stampa, web e rumors vari sostengono che Adriano Galliani, eterno cuore biancorosso, stia convincendo Silvio Berlusconi a rientrare nel calcio per la più romantica delle imprese: portare il piccolo Monza dove non era mai stato.

Il Presidente e il Dirigente più vincenti della storia accostati a una squadra di Serie C. Boooom!!

La mia dimensione di ragazzino degli anni '70 entra in conflitto con quella di disincantato uomo di mezza età: la prima si entusiasma, la seconda si interroga sulla veridicità della notizia.

In tutta onestà confesso che inizialmente non ci credo. O non ci voglio credere.

Come si dice di quello che è stato scottato e ha paura anche dell’acqua fredda?

Il 28 settembre 2018 arriva il comunicato ufficiale: il Calcio Monza è del Gruppo Fininvest.

Esattamente sei anni fa. I sei anni che hanno cambiato la nostra storia.

“Il mio momento più grande nello sport è stato convincere il Presidente Berlusconi, mio maestro di vita, ad acquistare il Monza”. Sei anni riassunti nelle parole che sono il dolce mantra di Adriano Galliani.

Esattamente sei anni fa. La svolta. Epocale.

Svolta che il ragazzino degli anni '70 aspetta da una vita. E diventa fantastica realtà.

Svolta che all’uomo di mezza età sembra troppo bella per essere vera. E sarà ancor meglio.

Guardare a ritroso a tutto ciò che è stato fatto e raggiunto in questi sei anni è eterna riconoscenza e profonda gratitudine nei confronti di chi lo ha reso possibile assecondando intuizioni e desideri di chi lo sognava da sempre: il Presidente e il Dirigente più vincenti della storia del calcio italiano.

Per quel ragazzino questi sei anni sono, ogni giorno, emozioni indescrivibili.

Per quell’uomo sono, ogni giorno, un invito a non smettere mai di credere nei miracoli.

Il ragazzino si gode la magica notte di Pisa, i due grandi campionati di Serie A e ora è fiduciosamente concentrato sul terzo.

L’uomo sprizza legittimo orgoglio biancorosso (anche) per le infrastrutture: il centro Silvio e Luigi Berlusconi e l’U-Power Stadium sono autentici gioielli in continua evoluzione. Ultimo in ordine di tempo il grande tabellone luminoso recentemente inaugurato.

Il ragazzino e l’uomo sanno che il lavoro e gli investimenti fatti dalla proprietà in questi 6 anni sono stati qualcosa di clamoroso. Sotto tutti i punti di vista: calcistico e strutturale.

Il giorno dopo quel 28 settembre 2018 i media, cartacei, web, tv e radio, sportivi e generalisti, diedero naturalmente grande enfasi alla notizia. Il titolo che mi colpì maggiormente fu ‘Per il suo compleanno Berlusconi si regala il Monza’.

L’uomo sorrise per la felice sintesi giornalistica basata sul fatto che il 29 settembre è la data di nascita del Presidente Berlusconi.

Anche il ragazzino sorrise. Perchè sapeva che, in realtà, il regalo - inaspettato e bellissimo - lo stavano ricevendo tutti i cuori biancorossi. Per i quali iniziava una nuova era.

Quella che, finalmente, avrebbe realizzato i loro sogni.