Associazione Calcio Monza S.p.A.

GLI ANNI '80 E QUELLE GOLEADE SUL PARMA AL SADA


di Fiorenzo Dosso


I mitici anni '80. Gli indimenticabili anni '80.

Gli anni dei sogni di chi - come me - ci entrò da adolescente, vi attraversò il dolcemente iconico traguardo dei 20, subì l’obbligo della naja, ne uscì - infine - con le idee un po’ più chiare (ma mica poi tanto) sul proprio futuro.

Per il Monza gli anni '80 sono quelli di una nuova dimensione. Logica, realistica, dignitosa.

La seconda metà dei '70 era volata via come una bellissima e maledetta illusione riassunta dal mitico mantra del grande Pozzetto: “Io sono del Monza, noi non andremo mai in Serie A”.

Per il Monza gli '80 si aprono con l’ultima chimera (1979-80) della presidenza Cappelletti e - soprattutto - con la durissima retrocessione del 1980-81. Primo campionato dell’era Giambelli.

Il patron elabora il fallimento e riflette sulle linea guida dell’immediato futuro. Due i capisaldi della nuova politica societaria: forte senso di appartenenza e squadra giovane. Ad affiancare il Presidente una coppia con il Monza nel sangue: Adriano Galliani e Ariedo Braida. Che iniziano confermando in panca - dopo le ultime 7 gare della stagione precedente - Franco ‘Jimmy’ Fontana e Mario Perego come vice: altri due biancorossi assolutissimamente doc. E’ sul mercato che AG e AB realizzano, con competenza e diplomazia, il loro capolavoro. Arrivano il difensore Fontanini (Inter), l’ala Bolis (Milan) e gli attaccanti Galluzzo (Milan) e Pradella (Udinese); Fontana coinvolge nel progetto il suo ex compagno nel ruolo di libero, l’esperto capitan Fasoli; Braida porta con sé dal Sant’Angelo Lodigiano (ultima tappa della sua carriera da calciatore) Castioni e Peroncini; della squadra malamente retrocessa vengono confermati solo i giovani Colombo e Saini, l’ormai storica certezza Ronco e il brianzolissimo Motta. Che con i suoi 31 anni sarà la chioccia del gruppo.

Nota personalissima (mi sia consentita): domenica 23 agosto 1981, con alcuni amici, raggiungo il Comunale di Casatenovo su una sgangherata bici da cross per assistere all’esordio dei bagaj in Coppa Italia. Sarà il perfetto trailer della stagione: irresistibile slalom di Bolis a imbeccare l’imperioso scatto di testa di Pradella. Che diventa subito il mio idolo.

Il campionato del Monza sarà una lunga e avvincente cavalcata con destinazione Serie B.

Secondo posto (due le promozioni dirette) alle spalle dell’Atalanta. E poi:

Miglior attacco dell’intera Serie C (all’epoca divisa in due gruppi): 52 gol

Maggior numero di vittorie complessive: 19 su 34 gare

Miglior differenza reti generale: + 33

Capocannoniere assoluto: Beppe Galluzzo con 19 gol (secondo l’aretino Gritti con 16).

La gara con il Parma come clamoroso manifesto programmatico di quello straordinario dominio.

Di quella fantastica squadra-spettacolo di biancorosso vestita.

Beppe ‘Mohamed’ Galluzzo dal dischetto e Pradellone liquidano la pratica già nel primo tempo. Il primo quarto d’ora della ripresa è semplicemente impressionante: l’incontenibile Loris, MarcoBolis (scritto onomatopeicamente tutto attaccato e assolutamente migliore in campo) e Biasin annichiliscono gli ospiti. Un rigore di Cannata addolcisce (si fa per dire) gli emiliani prima che il nuovo entrato Biffi ristabilisca le distanze: gioco, partita, incontro. Game, set and match. Monza-Parma 6-1. Il pollaio in visibilio.

Decido di fermarmi fuori dagli spogliatoi per aspettare l’uscita dei giocatori.

Ma a prendersi la scena è uno scatenato Angelo Scotti. Che prende a braccetto Braida e: “Te, Ariedo, scultum mi. L’ann che vegn un para de ritocchi, tal disi in italian, e cun questa squadra ademm su”… Traduzione dialetto monzese-italiano: “Ariedo, ascoltami. L’anno prossimo un paio di ritocchi, te lo dico in italiano, e con questa squadra andiamo su”.

Domenica 20 dicembre 1981, Stadio Sada:

MONZA-PARMA 6-1 (2-0)

MARCATORI: Galluzzo (M) su rigore 11’ pt; Pradella (M) 33’ pt; Pradella (M) 3’ st ; Bolis (M) 11’ st; Biasin (M) 14’ st; Cannata (P) su rigore 33’ st; Biffi (M) 39’ st

MONZA: Meani, Motta (5’ st Albi), Castioni, Colombo, Fasoli, Ronco, Biasin, Saini (22’ st Biffi), Pradella, Bolis, Galluzzo. Allenatore: Fontana

PARMA: Orsi, Matteoni, Montanini, Larini, Catellani, Cecchini, Pari, Cannata (36’ st D’Agostino), Cesati, Aselli, Toscani (1’ st Allievi). Allenatore: Danova

ARBITRO: Greco di Lecce

Prepotentemente tornato in Serie B, il Monza si cala nella nuova dimensione dei suoi primi anni '80: mantenere la categoria nel modo più tranquillo e meno sofferto possibile.

In questo contesto si possono collocare il leggendario campionato del ‘Sor’ Guido Mazzetti (1982-83) e la serena salvezza dell’anno successivo (1983-84), griffata dal romantico ritorno di Alfredo Magni. Il conducator di sogni lontani e ormai irripetibili.

Il biondo di Missaglia viene riconfermato per il 1984-85. Sarà una stagione di perfetto centro classifica (10° posto), priva di patemi d’animo e senza voli pindarici. I biancorossi costruiscono la loro comfort-zone al Sada. Che resta imbattuto: 9 vittorie e 10 pareggi.

La partita con il Parma come simbolo della simbiosi tra una squadra e il suo ‘fortino’.

Gli emiliani - neopromossi - dividono il fanalino di coda con Cagliari e Taranto. Ma il successo sul Catania ha risvegliato speranze di salvezza e sono tantissimi i tifosi che scortano in trasferta i ragazzi di Gedeone Carmignani. La nord è un mare gialloblu. Io mi accomodo nella curva opposta.

Gli ospiti hanno disperato bisogno di punti e approcciano con veemenza. Ma prestano il fianco al contropiede (a metà anni '80 le ‘ripartenze’ erano solo quelle dei treni e degli autobus) biancorosso.

Che Magni ha preparato con chirurgica competenza. Poco dopo la mezzora Spollon - libero con licenza di sganciarsi - pennella per l’acrobatica spaccata di Pagliari proprio sotto i miei occhi.

Lo svantaggio costringe il Parma a ulteriore sbilanciamento. Subito punito, a inizio ripresa, da una combinazione Bolis-Boccafresca che premia lo sganciamento di capitan Lorini: dosato tocco sull’uscita di Dore e partita in ghiaccio. Mi godo uno stratosferico Gasparini - Kit Carson forever - che annulla il temuto bomber emiliano Barbuti. Esulto per il tris, firmato da Boccafresca su illuminante assist del discontinuo talento di Ambu.

Anche questa volta aspetto l’uscita dei giocatori. E anche questa volta il mattatore è Scotti. Che va incontro a Magni e: “Alfredo pensa in duè che sarisum cunt un quei punt in pu in trasferta”. Si dovrebbe capire... a scanso di equivoci: “Alfredo, pensa dove saremmo con qualche punto in più in trasferta”. Fuori casa quel Monza raccolse, infatti, la miseria di 8 punti (1 vittoria, 6 pari e 12 ko).

Un flash degli anni '80 biancorossi.

Così particolari. Così diversi. Così unici. Così indimenticabili.

Con protagonisti e personaggi che terremo sempre nel cuore.

Domenica 24 marzo 1985, Stadio Sada:

MONZA-PARMA 3-0 (1-0)

MARCATORI: Pagliari (M) al 34’ pt; Lorini (M) al 5’ st; Boccafresca (M) al 27’ st

MONZA: Torresin; Saltarelli, Gasparini, Tacconi, Spollon, Boccafresca, Bolis (11’ st Fontanini), Lorini, Pagliari (39’ st Urdich), Ronco, Ambu. A disposizione: Meani, Peroncini, Pellegrini

Allenatore: Magni

PARMA: Dore, Bruno, Davin, Mussi (6’ st Berti), Panizza, Farsoni, Damiani, Pin (11’ st Marocchi), Barbuti, Lombardi, Macina. A disposizione: Gandini, Fermanelli, Benedetti. Allenatore: Carmignani

ARBITRO: Tubertini di Bologna.

NOTE: Spettatori 6.000 circa di cui 4.536 paganti e 933 abbonati. Incasso complessivo (botteghini + rateo) di Lire 44.472.500.